DOMENICA 25 SETTEMBRE 2016 – ESCURSIONE AI CASTELLI DI BELLINZONA, AL PIANO DI MAGADINO ED AL PONTE TIBETANO DI CURZUTT – 5 h – 400 mt dislivello
Per Domenica 25 Settembre il Coordinamento Salviamo il Ticino e Centro Parco Ex Dogana organizzano un’escursione a Bellinzona, famosa per i suoi castelli, al Piano di Magadino, futura area protetta lungo il Ticino ed al Ponte Tibetano di Curzutt, uno dei più lunghi delle Alpi. Partenza in pullman ore 8 dal Centro Parco Ex Dogana – Costo Bus Euro 15 – Iscrizioni entro martedì 20 settembre presso Centro Parco ex Dogana ( apertura 10-19 sabato e domenica ) – Per info ed iscrizioni: Roberto 335.6825253, info@amiciparcoticino.it e http://www.ticinotopten.ch/…/escursi…/curztt-ponte-tibetano…
CASTELGRANDE E PONTE TIBETANO DI CURZUTT
La passeggiata inizia con la salita a Castelgrande nel centro di Bellinzona, patrimonio dell’Unesco. Visitato il castello e discesa quel che resta della ” la murata ” ( una specie di muraglia cinese che un tempo sbarrava tutta la valle ), si prosegue in piano lungo la sponda sinistra del Ticino fino al ponte che porta a Monte Carasso – Sementina. Qui inizia la parte collinare dell’escursione, sul fianco destro della valle che si affaccia sul Piano di Magadino. La la passeggiata presenta vari punti di interesse: il passaggio da brivido su uno dei ponti tibetani più lunghi della Svizzera (270 metri); la scoperta della chiesetta di San Bernardo, di origine romanica e ricchissima di affreschi; la visita del nucleo di Curzútt, magnificamente restaurato, testimonianza del tempo in cui la vita quotidiana si svolgeva prevalentemente in collina.
Il vero e proprio itinerario per il ponte tibetano inizia a Sementina, in Via alla Serta. Dopo aver attraversato il portale dei cosiddetti “Fortini della fame”, si segue un sentiero che poi si congiunge con Via delle Vigne, fino alla località Mondò. Qui si abbandona il percorso delle vigne (che porta fino al Locarnese) e si sale verso San Defendente su un comodo sentiero. Questo primo tratto offre un suggestivo paesaggio vignato, coltivato in gran parte da tre piccole aziende (Pizzorin, Mondò e Gauch) che producono ottimi vini e propongono visite e degustazioni.
Lo splendido pianoro di San Defendente ospita l’omonimo oratorio di origini tardomedioevali con affreschi risalenti al XVI secolo. Da San Defendente il paesaggio cambia e le vigne lasciano il posto alla selva castanile che caratterizza poi tutto il percorso.
PONTE TIBETANO
Avvicinandosi al ponte tibetano, tra la folta vegetazione si possono scorgere i Castelli di Bellinzona, la chiesa di S. Bernardo e i pianori di Curzútt. Il ponte tibetano appare nella sua sottile eleganza solo verso l’ultimo tratto di sentiero. I suoi 270 m di lunghezza impressionano ancora prima di imboccarlo. Il suo attraversamento è reso agevole e sicuro da un camminamento con 728 tavole in legno di larice, da una rete metallica ai lati e da un corrimano posto alla sua estremità. Per chi non soffre troppo di vertigini è bello fermarsi a metà, a 130 m di altezza sul fondovalle, per ammirare il panorama sul Piano di Magadino e sulle montagne circostanti, mentre in lontananza si scorgono anche i Castelli di Bellinzona.Oltrepassato il ponte, l’itinerario attraversa una zona piuttosto impervia, prima di giungere alla chiesa di San Bernardo, monumento di importanza nazionale
LA CHIESA DI SAN BERNARDO
Oggi appare isolata, ma un tempo partecipava attivamente alla vita del villaggio. Le sue origini risalgono alla fine dell’XI secolo e l’interno si presenta architettonicamente sobrio, ma ricchissimo di affreschi del Trecento e del Quattrocento, che coprono praticamente tutte le pareti. Curioso in particolare il dipinto dell’Ultima Cena, in cui l’autore propone sulla tavola prodotti locali come i granchi di fiume e le ciliegie. Qualora la chiesetta fosse chiusa, si possono trovare le chiavi all’ostello o al ristorante di Curzútt, poco più avanti lungo il percorso.
L’ANTICO NUCLEO DI CURZÚTT
Pochi minuti di cammino separano la chiesetta da Curzútt a quota 600 metri, dove si trova anche un ottimo ristorante. Nei secoli scorsi la popolazione non abitava sul Piano come oggi, bensì in collina, sia perché il fiume Ticino straripava frequentemente e lungo le sue rive era facile ammalarsi di malaria, sia per evitare le scorribande degli eserciti che si contendevano Bellinzona, importante via d’accesso alle Alpi. Lo splendido nucleo di Curzútt con le costruzioni in sasso, gli orti e i terrazzamenti coltivati a cereali e a vigna è stato magnificamente restaurato negli ultimi anni (oltre 6 milioni di investimento) dalla Fondazione Curzútt-S. Barnàrd. L’intervento non mirava a creare un museo all’aperto, ma un centro vivo che oggi ospita anche un ostello e un ristorante di ottima qualità. Sono stati ripristinati parecchi edifici, muretti a secco e l’antica mulattiera, e creato un grazioso parco giochi per i più piccoli.
Dopo la visita di Curzútt la gita riprende, in direzione di Monte Carasso, attraversando la zona vignata della collina, passando dalla Chiesa della SS. Trinità e dai Fortini della Fame. Si può anche scendere con la filovia Mornera-Monte Carasso, ma attenzione alle lunghe code di attesa.
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