DOMENICA 1 GENNAIO 2017 A PIEDI AL MONTE CAMOSCIO ( MT. 890 ) LA MONTAGNA DEL GRANITO ROSA DI BAVENO
Per chi avesse voglia di fare una camminatina il 1° giorno dell’anno, proponiamo la facile salita al Monte Camoscio (m. 890) sopra Baveno. Il Camoscio è la montagna del granito rosa di Baveno, roccia che più volte emerge lungo l’itinerario di salita. Dalla sua vetta si può godere una splendida vista sul lago Maggiore e sulla piana di Fondotoce.
Ritrovo: ore 10:00 alla Stazione FS di Baveno ( mt. 198 )
Difficoltà: E – Escursionistico
Arrivo: Monte Camoscio ( mt. 890 )
Dislivello: 792 metri
Durata andata: 2h
Durata ritorno: 1h30
Per info ed iscrizioni: Roberto 335.6825354 – info@amiciparcoticino.it
Descrizione del percorso:
Si parte dalla stazione FS di Baveno e raggiunto il torrente Selva Spessa se ne percorre l’argine sinistro fino ad oltrepassare il campeggio La Tranquilla in zona Oltrefiume. L’itinerario è segnalato con i segnavia bianchi e rossi del CAI e contrassegnato dal numero 3. Al termine della strada asfaltata inizia il sentiero che prosegue in ripida salita a fianco delle stazioni di captazione dell’acqua e si arrampica sul pendio del Monte Camoscio attraverso un bosco di castagni.
Lungo il percorso si incontra, in corrispondenza di un avvallamento, un vecchio cartello in ferro con l’indicazione della presenza di una grotta che serviva da deposito per il materiale esplosivo utile al lavoro di cava. L’intero Monte Camoscio può essere considerato una unica formazione granitica e numerose sono le cave di estrazione del pregiato granito rosa proprio della zona. Giunti sulla cima rocciosa del Monte Camoscio (m 890) si può godere di una splendida vista sul lago Maggiore con le isole Borromee e, guardando in direzione del Montorfano, si possono vedere le cave di estrazione del granito bianco e la piana alluvionale formata dal fiume Toce. Interessantissime sono anche le rocce granitiche che formano la vetta; infatti, se osservate nell’insieme, la loro forma arrotondata e levigata è chiaro segno del modellamento operato dai ghiacci che durante l’ultima era glaciale ricoprivano la zona. Il ghiacciaio con il suo movimento verso valle ha un notevole potere erosivo ma la sua capacità di raccogliere materiale e trasportarlo a valle viene frenato quando incontra rocce dure come il granito che quindi risultano solo modellate. Osservate da vicino, le rocce mostrano in superficie evidenti segni di degradazione operati dagli agenti atmosferici; appaiono infatti facilmente sgretolabili e numerosi sono i canaletti formati dall’acqua piovana.
Write a comment:
You must be logged in to post a comment.